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Da un aereo ad una radio?

Quando entrai in possesso di questo oggetto era inizio anno del 2017.

E ed è da quell'anno che è nella mia collezione e stavo aspettando il momento giusto per poterla presentare qui sul sito. 

Allora in occasione del 75° anno dalla Liberazione ho deciso che era questo l'istante corretto per poterlo mostrare.

L'oggetto del quale vi sto parlando è una radio. 

Ma questa non è una radio qualsiasi, ma una "radio a galena", nome con il quale è più conosciuta qui in Italia. 

Gli americani la chiamerebbero semplicemente "radio foxhole" e QUI sul sito era già stata presentata una ricostruzione ed utilizzo di questo apparecchio.

Ma intanto, partiamo da questa foto.

Questa è la radio che ora vi andrò a descrivere.

Oltre ai particolari c'è sicuramente qualcosa in più, che ho compreso solamente in un secondo istante. 

Una precisazione fin da subito è dovuta:

tutto quello che io vi elencherò è frutto di una probabile ricerca, ma non di una certezza, ma che con tutta probabilità non è detto che sia così remota, perchè infondo un collegamento sotto certi punti di vista vi è per certo.

La radio è stata recuperata in una soffitta nel 2017 nelle Valli di Lanzo in una casa che all'epoca era sede di un comando partigiano.

Sebbene l'apparecchio agli occhi di oggi risulti un semplice ed innocuo tentativo per ascoltare solo qualche fruscio, all'epoca possederlo era cosa vietata. 

Venire trovati in possesso di una radio "clandestina fai da te" voleva dire rischiare la fucilazione. 

Si, perchè durante il regime fascista era proibito ascoltare radio diverse da quelle controllate dal regime e l'unica permessa era EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche).

Per questo tutte le altre stazioni radio venivano considerate come "nemiche" e il poter diffondere l'ascolto di queste notizie portava alla possibilità (una volta scoperti) di essere imputati davanti al tribunale per la difesa dello stato e se andava bene si rischiavano vent'anni di reclusione.  

Solitamente per utilizzare al meglio queste rudimentali radio si aspettava la notte, in quanto durante questo momento della giornata le recezioni erano nettamente migliori e vi era anche il minor rischio di venire individuati, visto l'utilizzo nei gruppi della Resistenza allo scopo di poter recepire informazioni utili.

I particolari

Ora, se una parte dell'ideazione e ritrovamento di questa radio l'abbiamo interpretata, è venuto il momento per capire meglio alcuni particolari di costruzione.

Questo è l'aspetto decisamente più interessante e che rende unico questo pezzo. 

All'inizio quando vi ho riferito che la radio era stata ritrovata in quella soffitta, non vi ho detto che assieme ad essa sono stati rinvenuti anche questi due componenti, in foto qui sotto.

I due oggetti sono esattamente due componenti elettrici d'aeromobile.  

Nel dettaglio trattasi di un porta fusibile e un tubino di piombo con all'interno un filo di rame. 

Quest'ultimo è stato identificato come parte di un'antenna poiché schermato con il piombo per evitare le interferenze. 

Il porta fusibile invece racchiude un dettaglio in più.

Su di esso sono riportate scritte che lo portano ad appartenere alle forze aeree britanniche.

La sigla A.M. è l'acronimo di "Air Ministry". 

Proprio adesso riusciamo a scorgere il dettaglio chiave che mi ha permesso di pensare a questa storia nella storia. 

Si, perchè se la prima storia è la spiegazione di questa radio, la seconda è esattamente con che materiale questa radio è stata costruita. 

Se osserviamo bene il filo che è contenuto nello spezzone di antenna, noteremo come questo è pressoché identico come fattura e colore a quello avvolto sulla bobina della radio. 

E' certamente sicuro che questa radio sia stata costruita all'epoca con componenti provenienti da un'aeromobile e ciò è estremamente affascinante.

Forse non è un caso che come cuffie ad alta impedenza siano state usate delle R-14 del Signal Corps prodotte dalla WM. Murdock Co. e ampliamene usate sugli aerei alleati.

La POSSIBILITÀ'

Adesso arriva la parte della storia sulla quale è possible solo aprire qualche ipotesi che però non è certezza, anche se alcune finezze coincidono molto bene. 

Visto il riconoscimento di questi pezzi d'aereo e conosciuta la zona di ritrovamento, mi sono messo a fare qualche ricerca se nella zona interessata ci potesse essere stato qualche crash alleato. 

Non c'è voluto molto tempo per ritrovare questo episodio:

Il 12/13 Ottobre 1944 in una terribile notte dalle condizioni meteo avverse partì una missione della R.A.F. da parte del 205 Bomber Group, dalla base alleata di Celone (Foggia) composta da 20 Liberator B-24 divisi in 4 gruppi.

L'obbiettivo era il rifornimento di munizioni, armi e altri mezzi di necessità alle forze partigiane nel Nord Italia.

Ma a causa di una fitta nebbia solo tre lanci andarono a buon fine e tutti i velivoli furono costretti (per centrare il target) a volare ad una quota di altezza estremamente bassa.

Questo causò incidenti, in cui vennero persi ben 6 Liberator e causarono la morte di 48 aviatori.

Uno di questi era il KG999 del 31° squadrone della South African Air Force che a causa della nebbia e della bassa quota di volo si schiantò in volo contro la Punta del Rous (Valli di Lanzo) ad altezza 2500mt.

Tutti gli 8 aviatori britannici morirono sul colpo, il più giovane aveva 19 anni ed il più vecchio 29.

La zona dello schianto è esattamente nella zona limitrofa del ritrovamento della radio.

Proprio per questo motivo ho voluto inserire e collegare (seppur in parte) questa storia alla radio.

Non sapremmo mai se realmente questi pezzi appartengano o no a questo velivolo, ma ad ogni modo è un sentimento di collegamento anche per ricordare questo avvenimento e chi ha sacrificato la propria vita per aiutare gli altri.

 

Ciò dimostra una cosa importante, nel suo piccolo.

Che la resistenza italiana è stata ampiamente aiutata dagli alleati nella sua lotta contro il nemico e che senza di essi la loro lotta non sarebbe nemmeno iniziata.

E così per questa volta voglio ricordare la Liberazione dell'Italia guardando dalla parte di tutti i soldati Alleati e del loro sacrifico. Un pensiero va ugualmente e come sempre a tutte le persone che hanno combattuto e dato la vita per un Italia Libera. GRAZIE 

 

Buon 25 Aprile a tutti Voi.

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