Questa maschera facciale fu introdotta nell'aprile del 1941 allo scopo di proteggere le vie respiratorie dei soldati impegnati in ambienti polverosi, ma non da agenti chimici.
In particolare era destinata specialmente alle truppe corazzate, che dovendo percorrere molta strada anche in colonna erano costretti ad assorbirsi l'intera nube polverosa mossa dai cingoli dei mezzi che li precedevano.
Ma anche i motociclisti la trovarono utile come protezione.
E' realizzata in gomma, internamente ruvida per aver grip sul viso ed esternamente liscia, ma ricoperta di feltro che è l'elemento filtrante.
La gomma di questa, nel particolare è di colore grigio, ma le prime versioni erano color giallino sabbia, elastici compresi.
Conserva il suo imballo originale, in cui sono riportate le modalità di utilizzo e di efficacia oltre alle operazioni di rigenerazione della maschera, in quanto riutilizzabile.
Datata novembre 1942.
Utilizzata molto nel Nord Africa ma anche in Italia.
Sotto una delle poche foto disponibili in cui si vede indossata.
Occhiali di protezione introdotti all'inizio del 1944.
Questi occhiali servivano all'operatore che utilizzava il lanciarazzi (Bazooka) per proteggersi da eventuali piccole schegge dovute alla combustione del propellente del razzo oppure dalle polveri causate dallo spostamento d'aria.
Lo studio di questi occhiali deriva dal modello "M-1943 goggles", a cui è stata aggiunta una visiera di materiale plastico-ceroso per la totale protezione del viso. In realtà furono utilizzati ben poco, soprattutto perché procuravano scarsa visibilità, erano scomodi ed inoltre indossarli faceva perdere tempo prezioso in battaglia durante gli scontri.
Datati internamente 1943/45, l'ultimo numero non è chiaro, sono contenuti in una scatolina di cartone che riporta alcune semplici istruzioni di utilizzo e manutenzione.
Scatola in cartone con angoli rinforzati da piccoli inserti in metallo verde, conteneva gli occhiali di protezione fabbricati dalla Polaroid.
Questi occhiali spesso marcati "Prop. USAAF", nello specifico erano la versione "Type B-8", usata sia dagli aviatori che dalle truppe motorizzate.
Assieme agli occhiali, nella scatola era presente anche un piccolo foglio illustrativo e tre lenti di vario colore (bianco, verde e rosso).
Ecco una versione di uno dei vari kit individuali per cucito del soldato americano.
Il sacchettino è in cotone, misura 9x13cm e riporta sulla parte frontale il nome del soldato (scritto a penna) a cui apparteneva, un certo Tenente Foulds.
A detta di colei che me lo ha ceduto, è stato trovato nascosto nell'armadio di un veterano.
Al suo interno non si trova il kit originale, ma degli strani e piccoli oggetti come:
un vecchio pezzo di gesso, un pezzo di vite spezzata, due lampadine marcate USA del tipo usato nella serie di torce TL-122 e infine un pezzo di stoffa di pantalone. Pezzo molto curioso, proveniente dagli States.
Piccolo astuccio creato per fornire al soldato un kit di cucito completo.
Questo in foto si presenta in tela cerata e riporta sul fronte lo stemma degli Stati Uniti e la scritta "Us Army".
L'interno è diviso in tre scomparti principali: una piccola tasca per i fili, un panno per fermare spille e aghi e un'altra tasca per i bottoni ecc.
All'interno vi ho trovato, oltre che un grosso ago e una spilla, anche molti bottoni. Uno di questi è interessante, infatti è marchiato "Defence Dept." (Dipartimento della Difesa). Proveniente da Casale Monferrato.
Cordella metrica della famosa ditta "LUFKIN", la quale ancora oggi produce articoli per la misurazione.
Questa proviene dall'Italia, dove negli anni '50, fu comprata assieme ad altri esemplari in un campo ARAR, ovvero uno di quei posti dove venivano accumulati materiali americani che per motivi poco economici non conveniva riportare in patria, quindi venivano venduti.
Il metro è ovviamente in inch e non metri.
Ricoperto in vera pelle e cordella in acciaio, è dotato di scatola originale, istruzioni e tagliando di controllo.
Da notare le diciture "Reg. Us. Pat. Off.".
Nonostante sia sottovalutato da molti come oggetto, in realtà si rivela interessante. Pensate solo che ai giorni nostri, se si riprendesse le produzione di questo modello, costerebbe rapportato al valore del denaro oggi e al materiale sui 100$.