Su questa radio è stato fatto un articolo di Blog, tra la sua storia e una probabile ricostruzione della sua costruzione.
Con questa borraccia mi trovo di fronte a me un oggetto con caratteristiche che non mi erano ancora capitate d'osservare.
La particolarità sta proprio nella copertura che avvolge il contenitore che è stata cucita tutto attorno ad esso in modo impeccabile, con un lavoro di fino.
Come sappiamo non esistono panni per le barroccie americane, ma evidentemente l'utilizzatore essendo stato privato della cover da pistol belt, ha deciso di foderarla prendendo come esempio i panni per le borracce italiane,tedesche o inglesi.
Osservando bene il tessuto utilizzato sembra provenire da una pezzuola di una coperta americana di lana ed è molto ma molto simile al rivestimento delle borracce inglesi.
Il tappo è datato 1943 mentre la borraccia non ci è dato saperlo visto l'impossibilità di rimuovere il panno.
Sono propenso possa essere stata trasformata così per un riutilizzo partigiano nell'immediato dopoguerra, ma non è da escludere anche l'utilizzo civile.
Inizialmente era munita anche di tracolla fatta con una fettuccia di tessuto spesso, che ho dovuto rimuovere e buttare per il logorio.
E' stata ritrovata a Cavezzo (Modena) assieme anche un piccolo quadretto commemorativo di alcuni patrioti uccisi dai tedeschi facenti parte del Battaglione "Damasco" 14a Brigata D'Assalto "Remo" che vi mostro in qui sotto.
Una borraccia molto particolare.
Questo è esattamente il quadretto del quale vi parlavo sopra che è stato recuperato assieme alla borraccia americana rifoderata.
E' una piccola stampa dedicata alla memoria dei patrioti italiani morti per la Libertà, del IV°Battaglione "DAMASCO" appartenenti alla Brigata "REMO" di Cavezzo (Modena) che assieme ad altri reparti di pianura hanno partecipato alla liberazione dei territori limitrofi compresa Mirandola.
Sicuramente non è di facile reperibilità e mi sento fortunato di averlo potuto trovare ad un mercatino dopo tutti questi anni, senza che qualcuno lo abbia buttato via prima.
Ognuna di queste foto ha una storia a se, storie di ragazzi giovani, morti combattendo per i propri ideali nella ricerca di un Italia diversa e libera.
Il quadro riporta le date 1943-1945.
-Ermes Soltini: ucciso a 23 anni, dopo essere caduto prigioniero in un conflitto a fuoco con l'esercito tedesco venne condannato ed impiccato;
-Elio Sommacal: ucciso a 17 anni, caduto prigioniero dopo una pericolosa azione in cui rimase ferito venne strangolato da soldati tedeschi;
-Erio Pavan: ucciso a 17 anni, impiccato a Cavezzo dopo l'azione con Soltino e Sommacal;
-Giovanni Benatti: ucciso a a 25 anni, fucilato dai tedeschi dopo avere trovato delle armi presso la sua abitazione a Cavezzo;
-Iemme Renzo: ucciso a 32 anni, stessa sorte di Benatti, era nella stessa abitazione;
-Umberto Reami: ucciso a 24 anni, dalle brigate nere mentre era stato sorpreso alla costruzione di un rifugio;
-Marchesi Celio: ucciso a 23 anni, stessa sorte di Reami;
-Renato Andreotti: ucciso a 23 anni, stessa sorte di Reami e Marchesi;
-Odino Artioli: ucciso a 25 anni, durante un rastrellamento a Cavezzo;
-Roveri Urus: ucciso a 33 anni, a Cavezzo durante uno scontro a fuoco con soldati tedeschi,
-Credo Carreri: morto a 21 anni mentre recuperava materiale inesploso a Motta di Cavezzo.
Questo piccolo lotto è stato rinvenuto durante uno sgombero di una casa nel paese di Concordia Sulla Secchia in provincia di Modena nel 2015.
E' composto da una medaglia denominata "stella partigiana" che venne conferita a fine guerra (1947) agli appartenenti alla Brigata Garibaldi, assieme ad un diploma che figurava da attestato.
La decorazione a stella a cinque punte, prese ispirazione dalla "Bronze Star" americana e venne coniata dall'azienda italiana milanese Johnson.
Esistono due versione di questa medaglia, le quali differiscono dalla spessore della stella e dall'altezza della spilletta sul retro.
Questo dovrebbe essere una seconda versione.
Accanto ad essa vi è stata trovata questa bellissima fotografia di un giovane e curato soldato partigiano, il quale posa fiero con il suo mitra americano M3 (grease gun) appoggiato alla sua spalla.
La dedica dice: "A Luisa con simpatia" e poi il nome purtroppo illeggibile.
Oggi sembrano solo dei piccoli ricordi, ma dietro di se portano le origini del nostro presente, frutto degli eventi di quegli anni.
Questa tessera era utilizzata per gli sfollati, cioè quelle persone costrette a lasciare la propria patria, questo fenomeno è meglio noto anche con il termine di "migrazione forzata" dando vita ai profughi di guerra, che erano milioni.
Nella parte anteriore troviamo l'abbreviazione D.P. che sta per "displaced person" seguito da un numero di matricola, nome e cognome e firma dell' individuo, in questo caso italiano.
Sul retro invece viene specificato di tenere questa carta al sicuro per un ritorno sicuro e "assistito" verso casa.
Questa scheda è indice di come gli Alleati tentarono di controllare, regolare gli sfollati.
La nota sul retro della carta come abbiamo visto, indica che era intenzione degli Alleati il ritorno a casa degli sfollati nelle loro terre, che però si rivelò impossibile in molti casi.
Notare anche la scritta "not a pass" sul fronte.
Anche queste, molto spesso sono storie dimenticate, sofferenze della guerra.
Luttino commemorativo stampato a 10 anni dalla morte del Partigiano Italiano Dante Di Nanni, Medaglia d'oro al valor militare, ucciso il 18 Maggio del 1944.
Sul fronte in angolo è posto un piccolo nastro tricolore, sul retro una dedica del padre e una riflessione per i giovanni che verranno.
Eccoci con un documento che rappresenta anch'esso un pezzo della storia dell'Italia di ciò che accadde durante i giorni della Liberazione nell'Aprile del 1945.
Questo foglio era forse destinato ad essere buttato e distrutto per sempre, ma fortuna ha voluto forse non per caso che venisse ritrovato proprio durante uno sgombro nel 2015.
Anno dove è ricorso il 70° anniversario della Liberazione dall'occupazione nazi-fascista ad opera degli Alleati ma anche della Eroica Resistenza.
Il documento in oggetto sembrerebbe proprio essere un foglio destinato ad una sede del Comitato di Liberazione Este (Padova).
Il tutto si riassume in poche scandite parole, in cui si comunica che anche il paese di Vighizzolo D'Este (piccolo paese della Bassa Padovana) è stato liberato, si sono arrestati alcuni soldati tedeschi e tutto il paese è sotto controllo e in mano ai combattenti.
Sono presenti anche vari nomi degli uomini che presero parte in quei giorni per il controllo del paese.
Uno di questi sono riuscito a rintracciarlo grazie alla figlia, scoprendo che purtroppo è venuto a mancare già da parecchi anni e da qualche aneddoto raccontatomi, era arruolato inizialmente nel Regio Esercito di stanza in Sicilia nel 1943 come marconista, poi fuggito dopo l'armistizio con gli Alleati, ritornato al suo paese prese parte tra le file partigiane per la Libertà.
Il documento non presenta date, in quei giorni frenetici non era sicuramente necessario.
In queste poche parole è inconfutabile quell'emozione di gioia e libertà che ancora riesce a trasmettere... NON DIMENTICHIAMO.
Interessante Certificato al Merito rilasciato al carabiniere Maggiore Maresciallo Di Salvo Vincenzo da parte del comando Americano stanziato in Italia.
Da come si può tradurre questa tipologia di certificato è stato rilasciato a tutti i soldati italiani che hanno combattuto contribuendo significativamente con le forze alleate sotto il loro comando per la liberazione dell' Italia e della sua libertà.
Con la firma autografa anastatica del Generale Harold Alexander.
30 settembre 1945
Lotto molto particolare, proveniente dal Passo di Centrocroci nell'Appenino Ligure al confine con l' Emila-Romagna.
Questo luogo è divenuto famoso per la importante divisione partigiana denominata "Divisione Partigiana Centocroci" una delle poche dell'appenino Ligure-Tosco-Emiliano e combattuto contro la dittatura nazifascista per la Libertà e non per un colore politico.
Questi pezzi sono di recente ritrovamento (2013) e si tratta di 3 pezzi particolari ma strettamente legati tra loro.
Infatti tali oggetti erano paracadutati dagli Alleati (in questo caso Inglesi) per supportare i partigiani attraverso lanci mirati con i drop container, il moschettone era parte del supporto di cinghiaggio del contenitore.
Mentre il chiodo a 3 punte, detto anche foragomme o azzoppamuli (dalla Prima Guerra Mondiale) erano veri e proprie armi per sabotare i mezzi di trasporto del nemico.
Il più particolare è sicuramente il tubo, che conteneva 10 cariche esplosive a base di tetrile o fulmicotone da utilizzare a detonatore o direttamente a miccia, leggibili alcuni marchi sul fondo e tracce di etichetta.