Questi reperti sono stati recuperati direttamente a Groesbeek, (Paesi Bassi)nel 2018 da un ricercatore che nelle stesse "dropzone" provenienti dall'Operazione Market Garden, ha rinvenuto anche i corpi di due soldati dispersi.
Uno di questi apparteneva al 504 PIR e a l'altro 508 PIR.
Il particolare interessante di queste reliquie è vedere come la stoffa sintetica del paracadute e le corde dei tirantaggi (paracord) si siano conservate splendidamente a differenza del ferro che è corroso dalla ruggine.
Solo sulla fibbia più grande è possibile notare un piccola quantità di colore verde.
Sotto nelle ultime foto, ci sono alcuni scatti nel momento del ritrovamento dei pezzi nel sottosuolo e un'immagine di come si presentavano le corde in origine sulle fibbie.
Veramente dei pezzi che possono fare una collezione in un angolo a parte, vista la storicità che trasmettono.
Interessante lotto di materiale relic, appartenuto ad un aliante modello WACO CG-4A, recuperati in Olanda tra i paesi di Groesbeek e Mook dove nel 1944 durante l'Operazione MarketGarden furono impiegati centinaia di questi velivoli.
L'aliante WACO CG4-A durante la seconda guerra mondiale ha saputo creare la più grande forza americana aliante al mondo.
Questo grazie ad una tecnica di costruzione geniale, realizzata con materiali semplici e leggeri, quali legno, tele e metallo.
Essenziale ma funzionale da produzione quasi "usa e getta", ma allo stesso tempo molto difficoltoso da pilotare dove anche un piccolo errore poteva evolversi in un'atterraggio troppo violento e quindi uno schianto al suolo con perdite di vite ed equipaggiamento all'interno delle linee nemiche: non vi era una seconda possibilità per salvarsi.
Spesso gli atterraggi avvenivano nella più totale oscurità nelle ore notturne.
Ricordiamo che erano "trainati" in volo da aerei bimotore come il Douglas C-47 Dakota, essendo privi di qualsiasi propulsore.
Vennero impiegati per la prima volta nel 1943 in Sicilia, poi successivamente nel 1944 in Normandia.
Anche la strumentazione per i piloti era essenziale: bussola, altimetro, indicatore di velocità, salita e direzione.
Il carico avveniva grazie all'apertura della parte anteriore con una luce disponibile di 178 x 150 cm.
I pezzi che abbiamo qui sono:
-Una leva di colore rosso (alluminio) che faceva parte del sistema di utilizzo dello sterzo, vicino alle viti possiamo ancora notare numerose fibre di legno del pannello su cui era avvitata.
-Un tappo da ispezione di plastica ricoperto in tela, che era collocato nei flap posteriori.
Proprio quest'ultimo porta la scritta FORD sul retro.
Difatti lo stabilimento della Ford Motor Company a Kingsford tra il 1942 e il 1945 è stato tra i maggiori produttori di WACO CG4A con 4190 di pezzi prodotti.
Stupende anche le due foto originali d'epoca (in territorio USA), dove vediamo il glider con soldati intenti alle manovre per l'apertura del portellone e successivamente pronto sulla pista per il traino, data sconosciuta.
Quello che vediamo qui sotto è ciò che è rimasto dopo l'utilizzo di questa M15WP (White Phosphorus) fumogena, recuperata a Cassino e restaurata.
La granata fumogena M15 era a base di fosforo bianco, oltre quindi ad avere effetto fumogeno aveva anche un leggero effetto incendiario.
L'effetto era quello di una densissima nuvola di fumo bianco.
Il corpo è in acciaio, dopo l'esplosione bruciava per circa 30 secondi.
Tra il 1943 e il 1945 furono prodotte più di 5.000.000 di pezzi, in 3 diverse forme cilindriche differenti per piccoli particolari.
Peso: 880gr
Questo relitto di codolo di bomba appartiene ad una cosidetta Cluster bomb, cioè bomba a grappolo.
Infatti queste bombe leggere da 20 LB quindi circa 9 kg erano caricate e lanciate a gruppi di 6 bombe da qui il nome "Cluster" dove il grappolo di carico che veniva agganciato al velivolo era denominato AN-M1A1.
Le bombe potevano essere sganciate da bombardieri quali il B17-B24-B25-B26.
L'ordigno una volta sganciato aveva bisogno di almeno 250 giri di elica per essere armato.
Questo in foto è stato recuperato dalle parti di Borgo San Lorenzo, conserva ancora qualche traccia di vernice.
Quasi mi stavo dimenticando di questi vecchi pezzi arrugginiti.
Questo piccolo lotto è stato ritrovato proprio da me durante dei lavori che ho effettuato nella zona di Sasso Marconi (Bologna) nell'estate 2014, tutti ritrovati a vista.
Certo non si tratta di grandi cose, ma parliamo pur sempre di reperti storici di 70 anni fa, che per le mie emozioni esprimono un segno fortissimo della violenza della guerra.
In particolare si tratta di qualche scheggia bomba-mortaio e una grossa spoletta di un'ogiva da 105mm americana (Howitzer).
I pezzi sono stati spazzolati più volte ottenendo un buon risultato, non ho voluto utilizzare l'elettrolisi, per non ottenere una pulizia troppo profonda.
Qualche scritta con stupore è ritornata alla luce.
Nelle foto qualche "PRIMA e "DOPO".
Ecco un altro pezzo da scavo nel suo piccolo interessante.
Si tratta di due pezzi di piastrine che facevano da sigillo, a contenitori di polvere da sparo raffinata per cannone, forse per il potenziamento di cariche.
La targhetta ci indica che una di queste conteneva circa 120 libbre di polvere cioè circa 55 kg.
Sono interamente di alluminio e ciò ha consentito una conservazione ottimale dopo 70 anni sotto terra.
Bello lo stampo della flaming bomb.
Provenienza Linea Gotica Bolognese.
Interessante tappo in metallo per la chiusura di barili da 40 galloni.
Marcato come vedete nella foto, recuperato con acido ossalico.
Proviene da uno scavo sulla Linea Gotica (dintorni di Loiano).
La "TRI-SURE" è ancora oggi presente e leader nella produzioni di tappi e altri materiali di chiusura ermetica di contenitori.
Frammento di una bomba a mano americana modello MK2 più precisamente della spoletta.
Di scavo sulla Linea Gotica.
Recuperato con qualche bagno in acido ossalico.
Ecco in foto 2 pezzi di spoletta da bomba di mortaio entrambe americane di scavo lungo la Linea Gotica.
Quella a destra la "m52" apparteneva ad un mortaio da mm60 ed è datata 1942.
L'altra non sono riuscito ad identificarla.
Eccoci con un pezzo un po strano, sempre da scavo sulla Linea Gotica.
Dalle informazioni in mio possesso posso dirvi di essere sicuro al 100% che si tratta di un codolo di "bomba" da fucile che veniva sparata con un Garand m1.
Il pezzo superiore è identico al razzo di segnalazione m21a1 come vedete in foto ma la coda alla bomba-granata m9a1.
Pezzo interessante e in ottime condizioni.
Bossolo da 105mm M14 impiegato sul cannone americano pesante M101 Howitzer.
Trovato da scavo nella provincia di Bologna nel 2014.
Riporta la data 1944.
Codolo da scavo di una bomba americana, per mortaio pesante da 81 mm.
Il mortaio era denominato anche "Mortar M1", costruito sul modello base del Brandt.
Le bombe avevano un peso di circa 3,12 kg, con una gittata massima di 3000mt. Interessanti sono le scritte riportate nell'innesco, in cui compare l'anno di produzione 1942, la sigla M34, ovvero la denominazione della spoletta e infine "PA", seguito da dei numeri di lotto.
Le lettere "PA" stanno ad indicare il sito di produzione "Picatinny Arsenal", situato nel New Jersey, che che durante la Seconda guerra mondiale era impegnato nella produzione di munizionamento, oggi invece centro di ricerca militare per armi e munizioni.
Proveniente da Cassino..
Attenzione: esploso-utilizzato completamente inerte.