Il racconto che state per leggere parte dalla ricerca di un paio di occhiali iconici, realizzati negli anni del secondo conflitto mondiale e rimasti ancora oggi con il loro design indistinguibilmente unico.
Quello che mi ha permesso di avviare questa ricerca ed illustrarvi questa storia è stata questa semplice custodia per occhiali.
La custodia in oggetto veniva fornita a protezione degli occhiali modello AN-6531-1, prodotti standardizzamente a partire dal novembre del 1941, ma già oggetto di studio e sviluppo dagli anni '30.
Furono realizzati con la collaborazione dell'allora Colonello USAAF John A. Mcready e l'azienda Bausch&Lomb. Solo molti anni dopo vennero registrati con il nome commerciale che ancora oggi conosciamo come "Ray-Ban Aviator".
In realtà la loro dicitura con il prefisso "AN" li catalogava come accessorio ad utilizzo duplice, sia per l'aviazione che per la marina.
Le basi del progetto furono emesse nel 1939 e creano quello che ancora oggi è venduto ed utilizzato come uno degli occhiali da sole con il design più conosciuto al mondo.
All’epoca essi erano adoperati in particolar modo dai piloti degli aeroplani, che ricercavano in questi occhiali una riduzione del riverbero creato dal sole in volo, tra l'osservazione del cielo e del loro quadro strumenti.
Ben presto però questo modello si presentò inadatto, in quanto la lente adottata non aveva una schermatura sufficiente per garantire una buona riduzione del riverbero, avendo una trasmissibilità di luce del 50%.
Più tardi fu prodotto il modello "Nr.2" con lenti riflessante rosa, che erano obbiettivamente più oscurati e quindi con maggiore comfort.
Furono prodotti milioni di pezzi, tantoché a fine guerra, l'eccesso fu anche venduto per il mercato civile.
Vennero forniti a tutti gli uomini impiegati in aviazione, (e non solo ai piloti) con diverse custodie sia in pelle morbida, rigida o con custodie totalmente in metallo, questo perchè gli appaltatori alla produzione di questo oggetto furono molteplici, ed ognuno differiva da piccole diversificazioni di realizzazione.
Arriviamo ora a la parte più interessante della storia.
Come avete già potuto vedere la custodia di questi occhiali, si presenta nominale.
Nel particolare riporta due nomi, di cui uno fu depennato all'epoca .
Questo sta a significato che il paio di occhiali deve avere avuto una riassegnazione, cosa molto comune che avvenne con tantissimi altri oggetti forniti dall'esercito americano, il quale non si è mai disdegnato dal riutilizzo dei suoi materiali.
Il suo ultimo proprietario fu proprio il Staff Sergeant Peter COMAC.
Comac, classe 1920 nacque il 17 Giugno a Frackville, contea di Schuylkill in Pennsylvania.
Si arruolò nell'Air Corps l'11 agosto del 1941, non si sposò e non ebbe figli.
Fu assegnato al 323rd Bomber Squadron, 91st Bomber Group a bordo del B-17 "Flying Fortress" N #42-5225 dal nome "Stormy Weather aka V-Packette" prodotto da Boeing.
La strepitosa foto che vediamo qui sopra ci immortala tutto l'equipaggio del B-17 "V-Packette"( rinominato così dopo una riparazione da danneggiamento il 4 marzo 1943, sino ad allora il suo nome originale era "Stormy Weather").
Comac lo possiamo notare come il primo della fila a terra a partire da sinistra.
Purtroppo furono oggetto in di un abbattimento da parte di ben due caccia tedeschi FW-190A, pilotati dal tenente dell'aviazione tedesca Artur Beese e ufficiale Friedrich Lindelaub sui cieli del territorio belga.
Il 17 Agosto 1943 il B-17 con a bordo Comac (e tutto il suo equipaggio) pilotato dal Pilot 2nd/Lt. Don S. von der Heyde, si prestava a rientrare dopo una importante e grande missione di bombardamento a Schweinfurt (Germania).
Questa missione aveva come obbiettivo il danneggiamento di una fabbrica di cuscinetti a sfere, ma al ritorno il B-17 fu per l'appunto intercettato e abbattuto.
Quella stessa missione aveva visto il dispiegamento di 376 bombardieri.
Il tenente tedesco Beese quel giorno si rese partecipe dell’abbattimento di due B-17.
Ma quello di Comac fu uno dei primi ad essere colpiti, il B-17 diventò incontrollabile fino alla sua caduta.
Il velivolo precipitò sopra al paese di Balen-Schoor (Belgio).
Avvenuto intorno alle 13:58 ed è stato preceduto da un'esplosione.
Otto aviatori furono uccisi, o morirono nell’incidente, due si salvarono, di cui uno venne fatto prigioniero e l'altro riuscì tramite vie di fuga a ritornare in Inghilterra.
Morirono sul colpo oltre a Comac:
◼ John R Klopolsky : Operatore radiofonico
◼ Homer J Mitts Jr : Mitragliere a sinistra
◼ Donald Primeau : Copilota
◼ Dick L Sparman : Mitragliere a destra
◼ Don S Von Der Heyde : Pilota
◼ Mack D Walton : Artigliere di coda
◼ William Wannemacher : Mitragliere a torretta
In quella stessa missione gli aerei persi furono ben 60.
Peter Comac che era addetto alla postazione di mitragliamento della torretta superiore, morì a 23 anni il 17 agosto 1943.
Alla sua famiglia fu segnalato come “scomparso in missione” pochi giorni dopo e dichiarato morto in combattimento (KIA) a novembre dello stesso anno.
Peter Comac viene ricordato nel cimitero di guerra americano delle Ardenne, al Plot D Row 6 Grave 33, Ardennes American Cemetery, Neupre, Belgio.
Fu insignito della Air Medal con One Oak Leaf Cluster e Purple Heart.
Lascio come ultima foto, quella di Peter così sorridente, nei sui 23 anni.
Una storia che sia per la giovane età del protagonista e sia per la vicenda, devo dire che mi ha colpito molto e spero in questo modo, che raccontando la sua storia, non venga dimenticato.