Uniformi, Zaini, Copricapi ecc...

Invasion arm flag - fascia da braccio

Questa fascia raffigura il terzo modello di "invasion arm flag" o meglio conosciuta come fascia da braccio da invasione.

Rispetto ai modelli precedenti (che erano in stoffa o cucite direttamente sulla divisa), questo modello è stampato direttamente su una striscia di materiale cerato molto ma molto simile alla carta da parati. 

Sul retro non vi è stampato nulla, nessuna data e nessun produttore.

Mentre sul fronte troviamo la bandiera americana a 48 stelle.

La fascia veniva corredata di due spille per venire chiusa attorno al braccio (di solito il sinistro).

La tipologia fu ampiamente utilizzata ad esempio durante l'Operazione Market Garden, per l'invasione dell'Olanda nel 1944. 

Nella foto storica (by NARA) paracadutisti dell'82nd Airborne Division si preparano all'operazione, notare le fasce d'invasione indossate.

Ricordo che tale accessorio veniva adoperato per le truppe aviotrasportate che arrivando in territorio nemico prima delle truppe di terra, non dovevano essere scambiate da quest'ultime come nemici.


helmet tank  m-1938

Il progetto di questo caschetto nasce essenzialmente nel 1938 in cui l'esercito degli stati unito iniziò la sperimentazione per un casco leggero da adottare per le truppe motorizzate, nello specifico quelle corazzate. 

La sua produzione partì nel 1941, quando fu registrato il brevetto.

Non si tratta di un guscio balistico poiché realizzato principalmente in cartone pressato con l'interno in pelle, difatti il suo scopo era solamente quello di dare una protezione alla  testa per gli urti che si potevano contrarre all'interno della cellula del carrarmato. 

Sui para-orecchie è possibile l'installazione di cuffie modello R14, il guscio possiede 10 fori di ventilazione con para-nuca pronunciato nella parte posteriore. 

Non sono rari episodi in cui un elmetto M1 (solo guscio) poteva essere indossato al di sopra dell' helmet tank per una protezione aggiuntiva.

Poteva essere usato anche da militari dotati di motocicletta. 

I produttori di questi elmetti furono solo quattro: WILSON, RAWLINGS, SPALDING e SEARS SADDELRY Co. tutti con l'uso di bottoni automatici marcati "United Carr".

Modelli senza questi marchi, sono esemplari postbellici spesso italiani. 

Nel mio in foto (prodotto da Rawlings e ancora oggi esistente in produzione di articoli sportivi), sono presenti anche un paio di occhiali del tipo "Polaroid All Purpose".


"M-1941" FIELD JACKET  5th army

La giacca m41 che vediamo in foto proviene da un mercatino delle pulci del Lazio, dove fu ritrovata più di 15 anni fa. 

Si tratta della classica giacca da fante americano, molto usurata e vissuta.

In molti punti sono presenti rattoppi e ricuciture ed in altri degli strappi, segno che il capo è stato indossato a lungo. 

All'interno è presente un laundry number del proprietario, del quale però non ho trovato alcun riscontro. 

La particolarità inusuale di questa giacca sta nel fatto di avere sulla manica destra la patch della 5a Armata (provenienza) e l'impronta della cucitura di una patch della 34a Divisione di Fanteria (RedBull) sulla manica sinistra (appartenenza).

C'è da dire che questa non era assolutamente una configurazione utilizzata durante la Seconda Guerra, ma bensì venne regolarizzata in questo modo nei primi anni '50.

Valutando la giacca, il ritrovamento e tutto il resto sono propenso a pensare che come tanti altri regolamenti militari non siano sempre stati adottati secondo le direttive e quindi a volte ci si può trovare difronte a situazioni simili a questa in cui i canoni militari non erano rispettati. 

Interessante notare come la patch sia stata cucita a mano e che il soldato per facilitare l'operazione ha ritenuto opportuno rimuovere una parte dell'imbottitura interna. 


bOOTS SERVICE COMBAT M-1943

Questo modello di stivali fu autorizzato nel Novembre 1943, ma il suo rilascio fu comunque molto lento e non tutte le truppe ne furono subito fornite. 

Iniziarono a diffondersi in maniera equilibrata verso la fine 1944 inizio 1945, specialmente tra i soldati oltremare.

Presero comunemente il nome anche di "double buckle" a causa delle doppia stringa che stringeva la calzatura alla parte bassa del polpaccio. 

Questa presentò la vera rivoluzione, poiché con questa prolunga si poteva eliminare l'utilizzo dei leggins o meglio conosciute come "ghette". 

Le fibbie erano ottonate a 7 regolazioni. 

Realizzati interamente in cuoio, venivano trattati spesso dai soldati con grandi quantità di "dubbing" cioè grasso,  il quale veniva fornito direttamente dall'esercito. 

Questo trattamento aveva lo scopo di tenere morbido lo scarponcino e di impermeabilizzarlo.

La suola era fatta di strati di gomma e cuoio cuciti assieme, il tacco era intercambiabile e costruito in gomma piena.

Le prime versioni avevano la suola composta in gomma parziale. 

In questo caso, il produttore del battistrada è stato realizzato dalla BF Goodrich. 

All'interno della scarpa nella parte in cui vi è stata applicata la stoffa, vi erano presenti tutte le marcature, come il produttore, il codice di contratto e l'anno (in questo caso anche sei legge a fatica è 1944).

La taglia era impressa direttamente nella pelle della linguetta anteriore. 

Vissuti, ma certamente combat! 


Mittens shell trigger-finger, guanti operativi

Questo paia di guanti prende il nome di "Mittens, Shell, Trigger-Finger".

La stessa dicitura è riportata anche all'interno di un solo guanto, mentre l'altro riporta solamente la taglia, che in questo caso è "medium".

Nato all'inizio della seconda guerra mondiale, la sua produzione mirava a realizzare un guanto che tenesse caldo e protezione alle mani, ma che allo stesso tempo potesse garantire una buona mobilità per le operazioni principali, come lo sparo o l'utilizzo di attrezzature.

Difatti non è realizzato a muffola, poiché abbiamo anche il dito indice libero. 

Sono fabbricati in stoffa verde leggera popilane con la parte interna della mano in pelle.

Venivano anche utilizzati durante il periodo invernale con all'interno un guanto di lana (foto d'epoca,  primo soldato a sx, 10th Mountain Division).

Quelli qui presentati rappresentano il primo modello, in cui il dito indice non è libero nella parte posteriore, in cui resta presente ancora il tessuto del guanto stesso. 

Vi è una sola cinghietta di regolazione, la cui fibbia è marcata "Rau Fastener CO."

Provenienti dall'Italia.


Trousers combat winter second pattern

Il progetto di questi pesanti pantaloni invernali partì dal QMC nel 1941 e faceva parte di un corredo dedicato alle truppe corazzate durante la stagione fredda.

Più che pantaloni sarebbe più idoneo chiamarli salopette, che assieme alla famosa "tanker's jacket" invernale, componeva l'uniforme classica di questo soldato. 

Quelli che abbiamo qui sono un secondo modello, di molto migliorato rispetto alla prima versione, la quale non disponeva di alcuni particolari, quali ad esempio le bretelle staccabili.

Il second pattern fu rilasciato nel 1941.

L'interno è interamente foderato di pesante kersey (lana grezza) la stessa utilizzata anche per le coperte US.

Esteriormente si presentano di colore OD3 con dettagli in OD7, fabbricati in cotone anti-vento e idrorepellente.

Vestono molto larghi sia per questioni di comodità che di utilizzo sopra ad altro vestiario. 

Difatti per questo motivo le zip che troviamo ai lati sono in sostanza delle "finte tasche" che servono per accedere a quelle sotto dei pantaloni.

Frontalmente ha una lunga zip marcata "Conmar" mentre le due ai lati sono della "Streamline" e quella più piccola posta sulla coscia sinistra e molto più corta delle altre è della "Talon". 

Nello specifico questa è posizionata in quel determinato punto poiché fungeva per l'esplicazione dei servizi igenici senza doversi togliere tutta la salopette.

Alla base delle caviglie ci sono due bottoni automatici che permettono due regolazioni differenti.

Purtroppo l'etichetta del QMC non è più presente, ma se osservate bene nella parte interna superiore si intravedo ancora abbastanza chiaramente segni di un laundry number (cerchi giallo in foto).

Questi pantaloni sono stati recuperati nel settembre 2017 a Carpi (Modena) in una cascina in campagna dove il proprietario li conservava dalla fine della guerra, quando suo padre li utilizzò alcune volte per andare a caccia, dopo averli recuperati nella primavera del 1945 nella zona.

Un vero pezzo delle truppe motorizzate nella Campagna D'Italia.


USMC Jungle Camouflaged Backpack

Questo zaino fu prodotto a partire dal 1943 per essere impiegato dai Marines nel teatro di guerra del Pacifico.

E' stato realizzato in camuffamento "Frogskin",il primo utilizzato dall'esercito americano, che fu lo stesso impiegato anche per i teli mimetici double-face per elmetto.

Questo zaino si può trovare anche nella variante Olive Drab utilizzata per l'ETO. Anche se a prima vista può sembrare un ottimo zaino dalla capienza ideale, in realtà non fu mai veramente impiegato frequentemente dai soldati, infatti le foto d'epoca in cui è stato immortalato il suo utilizzo sono veramente poche.

Questo risulta dal fatto che avesse lo svantaggio di essere troppo pesante, molto caldo e non abbastanza robusto riguardo i cinghiaggi.

Fu quindi ben presto sostituito verso la fine della guerra con il modello M-1944. Oltre alla capienza principale aveva a disposizione due attacchi ad occhioli, come ad esempio quello laterale per la baionetta.

Disponeva anche di una zip, marcata Talon, e di attacchi simili al sistema "M.o.l.l.e" per utilizzi vari.

Questo in foto è marcato 1943 e prodotto dalla "Atlantic Products Corp".

Nella foto d'epoca, del 1945, si vede un raro utilizzo di questo zaino nelle Filippine. (Foto NARA) 


"m-1941" field jacket od second pattern

Eccomi qui con questa giacca, capo d'abbigliamento per antonomasia del fante americano durante la Seconda guerra mondiale.

Trattasi del modello meglio conosciuto in gergo come "Giacca M-41", in questo caso è la seconda versione, prodotta a partire da maggio 1941 e utilizzata fino alla sua sostituzione nel 1943 dal modello M-43, il cui sviluppo partì già nel 1942.

Non ebbe mai una grande lode sotto il profilo dell'utilizzabilità in quanto nella stagione invernale non teneva abbastanza caldo a causa di una sottile e scarsa fodera interna.

Inoltre non aveva alcuna protezione contro la pioggia, aveva carenza di tasche e anche la colorazione in OD3 non era considerata abbastanza mimetica, come invece fu per il modello M-43 in OD7.

Nonostante ciò venne utilizzata per tutta la durata del conflitto, soprattutto a causa di rallentamenti e ritardi nella produzione della nuova M-43.

Sul davanti è presente una doppia chiusura, internamente una zip ( in questo caso marcata TALON, ma potrebbe anche essere stata prodotta da CONMAR) mentre esternamente ha una chiusura a cinque bottoni; inoltre più nascosto sotto il colletto vi è un altro bottone per la chiusura fin sopra al collo.

Nel modello qui presente purtroppo l'etichetta interna è assente, ma si possono notare, sempre all'interno sul colletto, dei numeri di matricola timbrati. Provenienza sconosciuta. 


cap field cotton od with visor

Autorizzata la produzione nell'agosto del 1943 (un cappello in HBT leggero ed estivo simile era già stato realizzato nel 1941 per il corpo dei Marines), questi cappelli facevano parte inizialmente della dotazione dell'uniforme M-1943, anche se non furono mai nominati in questo modo.

L'impiego di questi cappelli nel teatro di guerra europeo fu molto limitato a causa dei problemi di approvvigionamento.

Inoltre la produzione, sebbene spesso modificata nei particolari nel corso degli anni, rimase tale fino al 1981-82 circa, quando poi comparve la colorazione "Woodland".

Non si tratta di un vero e proprio cappello invernale, infatti anche se dotato di scalda orecchie e della flanella interna, risulta essere molto leggero.

E' dotato ai lati di due coppie di aeratori e internamente si trovano due etichette: la prima con riportate le informazioni di contratto del P.Q.D. il fabbricante e datata 7 giugno 1944, la seconda con le informazione riguardanti il suo utilizzo al di sotto dell'elmetto, tramite la regolazione della headband.

Purtroppo la prima etichetta, a causa di un lavaggio che ho dovuto effettuare per pulire il cappello e nonostante fosse stato fatto nel modo più delicato possibile, si è scolorita perdendo le scritte. (Conservo una foto precedente al lavaggio e visibile sotto).

In una delle foto in basso, un soldato americano sembra indossare uno di questi cappelli nell'aprile del 1945 durante il passaggio sul ponte del fiume Po tra Revere e Ostiglia (Mantova). 


Garrison cap da Ufficiale

Bustina confezionata in tessuto fresco/lana, molto probabilmente destinata alla tenuta estiva "Tropical Worsted Wool Summer Uniform".

Questa tenuta, riservata ai soli ufficiali, venne introdotta verso la fine del 1944 in alternativa alla classica uniforme "Pink and Green" che risultava essere poco adatta nei mesi estivi o nelle zone a clima tropicale.

La tenuta "Tropical worsted" è rimasta in auge fino al 1956.

Questa bustina in particolare è stata prodotta da una sartoria privata e riporta all'interno ancora il prezzo di vendita di 1,25$.

Si presenta praticamente nuova, da notare inoltre la cura nelle rifiniture delle cuciture e nei materiali utilizzati.